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La Vocazione

3. Domande

 

Da sempre sento che il Signore mi chiama a seguirlo nella vita consacrata ma le responsabilità nel mio lavoro, il legame con una persona a cui non riesco a dire che voglio altro e voglio fare altro, sono per me fonte di sofferenza, insoddisfazione e di impossibilità. Soprattutto da questo ultimo legame non riesco a sciogliermi; non per motivi particolari, ma perché non ho il coraggio di dire chiaramente il mio intendimento: ho paura di ferire, far soffrire, di essere frainteso. Ma il mio cuore è in convento, vorrei che la mia unica occupazione fosse quella di stare con Dio, pregare per la salvezza del mondo e delle anime. Come posso fare?

 

Ogni persona è alla ricerca della felicità, la quale si può trovare solo uniformandosi alla volontà di Dio.

Non devi preoccuparti che entrando in convento tu possa ferire quella persona a cui vuoi bene, perché se restassi nel mondo contro la volontà di Dio, vivresti tristemente, e con la tua tristezza faresti soffrire quella persona e tutti coloro che ti vogliono bene. Affida quella persona a Dio, Lui che è Padre, sa prendersi cura dei suoi figli, tu segui la tua vocazione, al resto ci pensa Dio!

 

Se si esce da un convento si può tentare una nuova esperienza vocazionale o è un chiaro segno di chiamata al matrimonio?

Il fatto che una ragazza venga mandata a casa quando era postulante, non significa in modo assoluto che non sia portata per la vita religiosa. San Giuseppe da Copertino venne letteralmente cacciato da un convento, e così entrò in un altro ordine religioso nel quale si fece santo. Chissà, forse non era chiamata in quell'ordine, ma in un altro migliore, o almeno più adatto alle sue inclinazioni.

Non possiamo nemmeno escludere che Dio voglia che si metta su famiglia. Anche in questo caso c'è un precedente. I genitori di Santa Teresa di Lisieux in gioventù tentarono di entrare in convento, ma vennero mandati a casa. Così decisero di sposarsi e misero su una famiglia davvero cristiana che merita di essere presa a modello.

Dunque che fare? Questo è un momento importantissimo della tua vita, è l'ora cruciale in cui devi eleggere lo stato di vita, e da questa decisione potrebbe dipendere la tua sorte eterna.

Innanzitutto devi essere pronta a tutto, come un valoroso soldato, pur di eseguire ciò che Dio ti farà comprendere attraverso la preghiera e la meditazione. Appena avrai capito qual'è la tua vocazione (religiosa o matrimoniale) dovrai obbedire a Dio con prontezza, proprio come fanno i soldati.

Per poter abbracciare la vita religiosa è necessario essere mossi da motivazioni spirituali come il desiderio di vivere più uniti a Gesù, fuggire i pericoli del mondo, dedicarsi all'apostolato per la salvezza delle anime, ecc. Se tu senti qualcuna di queste motivazioni, vale la pena approfondire la questione per capire se la tua è vera vocazione oppure hai solo dei pii desideri.

Motivi che inducono a mandare a casa le giovani entrate in convento per un discernimento vocazionale, sono la mancanza di obbedienza agli ordini leciti dei superiori (a quelli illeciti si è tenuti a resistere), la mancanza di volontà nel voler correggere i propri difetti, la mancanza di amore per la preghiera e la penitenza, ma soprattutto la negligenza nel vivere in castità.

Il mio consiglio è di fare gli Esercizi Spirituali di Sant’Ignazio di Loyola per pregare Dio di illuminarti sullo stato di vita da eleggere.

Se invece ti senti chiamata per la vita matrimoniale devi sapere che è facile trovare delle donne pentitesi di aver abbracciato questo stato di vita, ce ne sono molte che se potessero tornare indietro entrerebbero in convento. Il matrimonio è una scelta delicata, poiché una volta che lo sposalizio è valido e consumato, non può essere più sciolto da nessuno, nemmeno dal Papa. Dunque è importante scegliere la persona giusta.

Come fare?

Qualora tu abbia questa vocazione, devi cercare un ragazzo che sia un uomo davvero cristiano, fedelissimo a tutti gli insegnamenti della Chiesa, soprattutto a quelli riguardanti la sessualità. Purtroppo è molto difficile trovare un fidanzato del genere, infatti il grande problema è che molti uomini si sposano solo per pura attrazione fisica, e inoltre non sono fedeli alle proprie mogli. Affinché il matrimonio sia felice è importantissimo "selezionare" con estrema diligenza il futuro coniuge, altrimenti in seguito se ne pagheranno le conseguenze a caro prezzo. Il fidanzato deve osservare seriamente gli insegnamenti della Chiesa. A che serve sposare una persona bella e ricca, se non ha il santo timor di Dio?

Il periodo di fidanzamento serve a conoscere il carattere e i principi morali del futuro coniuge. Se trovi un fidanzato che vuole abusare del tuo corpo prima del matrimonio, lascialo subito! È un chiaro segno che non ti ama. L'amore vero nasce da Dio, ma se il partner vuole profanare il tuo corpo (che è tempio dello Spirito Santo), ciò significa che per te non ha vero amore, ma semplice attrazione fisica. Solo vivendo castamente il periodo di fidanzamento è possibile accertare l'amore vicendevole. Del resto l'esperienza dimostra che persone che sembravano innamoratissime, si sono lasciate quando è cessata l'attrazione fisica. Qualcuno potrebbe dire che le mie sono solo belle parole, perché di fatto è raro incontrare una persona disposta ad aspettare le nozze prima di consumare l'unione. In effetti la società si è paganizzata, e non è facile trovare cattolici di "stretta osservanza" con cui fidanzarsi. Ma bisogna anche "saper cercare"; di certo è molto difficile trovare persone così negli stadi, nelle discoteche, nelle birrerie e nei night club.

 

Il diavolo cerca di tentare i religiosi con dubbi vocazionali? Perché lo fa?

Il diavolo, colui che cerca sempre di strappare la felicità ai figli di Dio, non sopporta di vedere una creatura godere dell'immensa gioia di consacrarsi al Signore, e si dà tanto da fare per cercare di distogliere le creature da questo proposito, insinuando nella loro mente e nel cuore tanti dubbi sulla vocazione. Egli sa anche bene che le persone consacrate offrono tutta la loro vita per strappargli le anime, odia talmente le suore, che si inventerebbe qualsiasi cosa pur di cercare di fargli abbandonare la vita religiosa. Si dà un bel da fare in particolar modo nei noviziati, perché sa che l'inesperienza e l'insicurezza dei primi approcci con la vita religiosa rende le creature più fragili, ma se stanno ben ancorate al Signore, confidano nel Suo aiuto, attraverso la preghiera incessante tutti i dubbi vengono sciolti, e l'anima può proseguire il suo cammino senza confusione.

 

“Siate pienamente convinti: Cristo nulla toglie di quanto avete in voi di bello e di grande, ma porta tutto a perfezione per la gloria di Dio, la felicità degli uomini, la salvezza del mondo”. (Papa Benedetto XVI)

 

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