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La Vocazione

3. Domande

 

• Altre domande

E' raro essere chiamati alla vita religiosa o alla vita sacerdotale?
Non è raro. Secondo San Giovanni Bosco, un terzo dei giovani ha nel cuore il germe della vocazione.

E come mai i consacrati sono così pochi?
Molti giovani sono talmente presi dai divertimenti del mondo, dal frastuono delle discoteche, dai piaceri immondi, o hanno paura di perdere la loro
«libertà» che non sentono la chiamata di Dio nel loro cuore. Spesso poi sono scoraggiati dalle loro famiglie, i loro amici e addirittura i loro parroci. Fondamentalmente non hanno il coraggio di lasciare tutto e abbandonarsi nelle mani di Dio, non sapendo che sono le migliori mani…

Però chi si fa suora perde i divertimenti del mondo.
Oh quanti in punto di morte si son pentiti di essere vissuti nel mondo!
Tutti i piaceri, i divertimenti e le ricchezze della terra non possono dare la vera pace, anzi chi più è ricco di tali beni in questa vita, vive più tribolato ed afflitto. Il nostro cuore è stato creato per amare Dio, e non può trovar pace sin quando non riposa in Lui. E' più felice un’umile anima consacrata in grazia di Dio che una persona ricca e famosa, ma in peccato mortale.

Una mia amica è una ragazza molto pia e devota. Vorrebbe diventare suora di clausura, ma c'è un tale che vorrebbe fidanzarsi con lei. Adesso è molto confusa. Cosa si potrebbe consigliarle?
Le direi:
«...sia un uomo umile creatura, sia Gesù Cristo il creatore dell'Universo, ti vogliono per sposa. Rifletti attentamente su chi dei due può riempire maggiormente di gioia il tuo cuore e poi sposalo. Ricordati però che nel mondo non è raro trovare delle donne pentitesi di essersi sposate a causa dei dispiaceri che ricevono dai loro mariti, dai figli, alle gelosie del consorte, ai litigi con suocere e cognate, ai dolori del parto, agli strapazzi per la cura della casa, ecc. Anche nella vita matrimoniale potresti vivere santamente, ma è molto difficile. Al contrario in un monastero sarà molto semplice per te divenire santa. Libera dalle preoccupazioni del mondo potrai dedicare tutta la vita nell'amare Dio.»

A quanti anni si può entrare in convento?
«La chiamata "Seguimi" di Cristo si fa sentire il più delle volte già nel periodo della giovinezza; a volte si avverte addirittura nel periodo dell’infanzia» (Lettera apostolica «Dilecti amici», 31. Marzo 1985)
Diceva San Giovanni Bosco:
«Beati coloro che si danno al Signore fin dalla tenera età».
Nel nostro Istituto è prevista la casa di formazione chiamata Aspirantato dove vivono le ragazze delle scuole medie e superiori che hanno manifestato il loro desiderio di donarsi a Dio. Qui studiano e sono aiutate da alcune suore a proteggere la loro vocazione affinchè possano piú facilmente discernere e rispondere ad essa.

L’età avanzata è un impedimento per entrare in convento?
No, Dio chiama quando vuole, chi vuole e come vuole.
Nel nostro Istututo ci sono alcune suore che hanno ricevuto la chiamata religiosa in tarda età, se per Dio non è un impedimento l’età, tanto meno lo è per noi. L’importante è fare un buon discernimento vocazionale con un direttore spirituale.

Non ho ancora finito l’università e credo che Dio mi chiami alla vita religiosa, cosa devo fare? Lasciare gli studi o laurearmi e dopo entrare in convento?
1° Risposta:

Se hai appena iniziato l’università o ti mancano molti esami per finire:
Se Dio ti ha messo nel cuore questo divino desiderio di consacrarti totalmente a Lui, devi essere tempestiva a rispondere alla sua chiamata, a che serve far passare 3, 4 o 5 anni se poi il cuore è infelice perché non ha corrisposto alla vocazione del Signore?
E soprattutto il prolungarsi del tempo non giova all’anima perché è più soggetta a tentazioni, distrazioni e false ragioni che possono far perdere la vocazione.
Perciò avendo capito l’importanza di compiere la volontà di Dio, la cosa migliore è lasciare gli studi ed abbracciare la vita religiosa.


2° Risposta:

Se ti mancano 2 o 3 esami o solo la laurea:
In questo caso forse conviene finire gli studi, ma sappi che questo è possibile farlo anche entrando in convento, parlandone con la maestra delle novizie. In questo modo potrai seguire la tua vocazione e allo stesso tempo ottenere una laurea che nella Provvidenza Divina ti potrà servire nella vita religiosa. Se pensi che non siano compatibili le due cose, cioè entrare in convento e studiare per l’università, sappi che varie suore prima di te hanno fatto così! Dio sa di cosa abbiamo bisogno e quali sono i nostri limiti e se chiama alla vita religiosa la prima cosa da fare è rispondere generosamente!

 

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