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La Vocazione

3. Domande

 

• Discernimento vocazionale

Come faccio a conoscere la volontà di Dio su di me?
Devi pregare ogni giorno, chiedendo a Dio che ti riveli quali sono i suoi piani su di te. Non chiedere a te stesso
«Cosa voglio fare per la mia vita ?» Questo è una domanda sbagliata! Invece, dovresti pensare e chiederti «Gesù, cosa vuoi che io faccia?» Prova a cogliere alcuni segni che parlano nella tua vita; confronta la tua vita, i tuoi desideri e i tuoi timori con Padre spirituale, un sacerdote o una religiosa che ti accompagni nel discernimento...(è molto importante!)

Come fare un buon discernimento vocazionale?
Verifica se ciò che senti nel cuore è solo un pio desiderio o una vera vocazione religiosa. Parlane con un ottimo direttore spirituale, ma è molto difficile trovarne uno davvero adatto a tale scopo. Diceva San Francesco di Sales che solo uno su diecimila ha le caratteristiche per poter svolgere questo compito delicato. Se infatti un sacerdote non è ricco di dottrina, carità e prudenza, c'è pericolo nel farsi dirigere da lui. Ci sono ad esempio dei preti che scoraggiano sempre i ragazzi dall'abbracciare la vita religiosa. (Diceva Sant'Alfonso Maria de Liguori che questi preti o hanno ricevuto l'ordinazione sacerdotale senza avere la vocazione, oppure non sanno cosa sia la vocazione).

Dunque se non riesci a trovare un sacerdote che ti ispiri fiducia e che abbia le caratteristiche adatte per diventare il tuo direttore, vieni a conoscerci per poter fare un'esperienza vocazionale di alcuni giorni. Qui avrai la possibilità di confidarti con la maestra delle novizie, che ti aiuterà a capire qual'è la tua vocazione. Inoltre quando sarai in silenzio nella cappella, potrai riflettere con calma sullo stato di vita a cui il Signore ti chiama.

Coraggio, l'elezione dello stato di vita è una scelta di fondamentale importanza, non arrenderti difronte alle avversità, e continua sulla strada del discernimento vocazionale.
Sulla terra non troverai mai nessun uomo che possa amarti più di Gesù Cristo; perché nessuno si lascerebbe inchiodare in Croce per amore.

Vocazione: come te ne accorgi?
Bisogna pregare molto e frequentare i sacramenti. E' molto importante avere anche il parere di un buon direttore spirituale. Però, diceva San Francesco di Sales che sono in pochi ad avere le qualità necessarie a svolgere un compito così delicato. Se il direttore spirituale non è caritatevole, dotto e prudente, è pericoloso affidargli la direzione della propria anima.
In generale possiamo dire che la persona chiamata da Dio alla vita religiosa, desidera realizzare qualcosa di importante per sé e per la propria vita, percepisce nel cuore che Dio le sta chiedendo qualcosa in più, la vita normale che conduce le piace, ma sente che in fondo le manca qualcosa.

E se poi mi accorgo che la mia non è una vera vocazione?
Prima di pronunciare i voti perpetui passano molti anni, in questo lungo periodo di prova se uno si accorge di essersi sbagliato può tornare a casa senza alcun problema.

Quando una persona ha dei dubbi sulla vocazione, conviene confidarsi col proprio direttore spirituale o con maestra delle novizie se è una novizia?
Una cosa molto importante appena si presentano alla mente questi dubbi sulla vocazione è parlarne sia con il direttore spirituale che guida la nostra anima, sia con i superiori che nel caso di una suora può essere la maestra delle novizie se è novizia o la superiora se è già professa. È molto importante anche perché se è una tentazione, solo parlandone viene subito smascherata. Molti santi, tra i quali Santa Teresa di Gesù Bambino, ebbero anche alla vigilia della professione tentazioni terribili sulla vocazione, ma non appena ne ebbero parlato con chi le guidava svanirono! Purtroppo, il nemico ha la faccia tosta di tentare anche religiosi con 50 anni di vita religiosa, incredibile! Perciò bisogna stare sempre vigili perché lui non va mai in vacanza e purtroppo neanche in pensione!


Come scegliere un sacerdote da cui farsi guidare nella direzione spirituale?
Quando vai a confessarti, se vedi che il sacerdote è dotto, caritatevole e prudente, allora, dopo aver detto i peccati, puoi cominciare a parlargli (sempre rimanendo nel confessionale) dei temi spirituali che ti stanno a cuore, e confidargli ciò che ritieni opportuno. Se dopo esserti confidata con lui varie volte, vedi che quel sacerdote ha risolto i tuoi problemi spirituali e ti ha dato buoni consigli che ti hanno fatto fare progressi nella vita spirituale, allora puoi dirgli che vuoi sceglierlo come tuo direttore spirituale. Se invece noti che la direzione spirituale di un sacerdote è inutile o dannosa, allora puoi tranquillamente sostituirlo con un nuovo direttore.
Circa l'elezione del direttore spirituale posso dirti che è di fondamentale importanza che sia una persona che ispiri fiducia, altrimenti la direzione diventa inutile. Non bisogna proporre subito al sacerdote scelto, che sia lui ad essere il proprio direttore. Conviene prima provarlo per un certo periodo di tempo per vedere se ascoltando i suoi consigli si fanno progressi nella vita spirituale.
Bisogna cambiare padre spirituale se ci si accorge che la direzione è inutile o dannosa. È inutile quando non si sente fiducia nei suoi confronti, oppure se lui non corregge i nostri difetti, non ci stimola sulla strada della perfezione cristiana, non ci aiuta a risolvere i nostri problemi, non dimostra di essere molto interessato alla nostra santificazione, ecc.
La direzione spirituale diventa addirittura dannosa se ci rendiamo conto che il direttore non è sufficientemente istruito, prudente e caritatevole; se tollera le nostre mancanze, o se vede le cose da un punto di vista troppo naturale e umano; se durante la direzione perde tempo parlando di cose frivole e totalmente estranee alla vita spirituale; se cerca di imporre pesi troppo pesanti; se i suoi consigli ci fanno regredire, anziché avanzare sulla strada della perfezione cristiana.
È molto importante vedere se ti tratta in modo caritatevole e paterno. Senza carità è difficile avere la fiducia necessaria per aprirgli il cuore e parlargli con franchezza.

Posso essere felice se non seguo ciò che Dio ha pianificato per me?
Se non segui ciò che Dio ha pianificato per te, puoi ottenere un basso livello di felicità vera in questo mondo e non potrai mai essere così felice come avresti potuto esserlo, se tu avessi scelto di seguire la tua vocazione. Per questo è molto importante che tu la scopra e la segua attentamente. La vocazione è la decisione più importante che prenderai in tutta la tua vita. Certamente, ci sono prove e difficoltà in ogni vocazione. Diventare suora non toglie tutta la sofferenza dalla vita. Ma c’è grande gioia nel consacrare la propria vita a Gesù. Siamo chiamati ad amare e a servire, perché servire è la manifestazione più immediata dell’amore.

Dio può chiamare alla vita consacrata anche anime che hanno commesso dei peccati mortali nella vita passata, ma si sono pentite?
Nessuna persona è chiamata allo stato religioso per meriti acquisiti, ma solo per pura bontà di Dio, il quale elargisce i suoi doni con infinita sapienza. Il fatto che in passato si sono commessi dei peccati gravi, non deve farci demoralizzare. Ormai quelle colpe sono state cancellate per sempre dal Sangue di Cristo nel momento in cui abbiamo ricevuto l'assoluzione sacramentale. Ora siamo delle persone diverse dal passato.
Inoltre non esiste nessuna creatura al mondo degna di ricevere il dono della vocazione alla vita religiosa, se anche una persona avesse commesso peccati mortali in una vita precedente alla conversione, se veramente crede alla Misericordia di Dio, sa bene che attraverso un sincero pentimento con il proposito di non peccare più, si riceve il perdono dei peccati attraverso il Sacramento della confessione. È una tentazione e anche mancanza di umiltà credere che non possiamo ricevere questo dono da parte di Dio, forse che il Creatore non conosce bene l'anima che ha creato? Non si sarà mica sbagliato? È una bella presunzione da parte nostra credere di avere il giusto criterio per giudicare le scelte di Dio. Credo che quando si riceve un dono si debba solo ringraziare, e nel caso della vocazione direi che non basterà l'eternità per ringraziare. Certo quando si è stati bravi è facile lasciarsi amare, ma quando si è stati tanto cattivi è veramente umiliante essere amati malgrado tutto. Allora, basta ragionare e guardare al passato, bisogna fare un grande atto di umiltà e accettare con fede questo immenso dono che il Signore fa a chi vuole Lui, secondo i Suoi criteri e non i nostri, grazie a Dio!

Posso farmi santa anche restando nel mondo?
Certo, potresti, ma è difficile; e se sei siete stata veramente chiamato da Dio allo stato religioso, e vuoi restare nel secolo, è moralmente impossibile; perché ti mancheranno quegli aiuti che Dio ti aveva preparati nella religione, e priva di quelli non ti salverai.
Per farsi santo bisogna adoperare i mezzi [spirituali], la lontananza delle occasioni cattive, il distacco dai beni della terra, la vita raccolta con Dio: per mantener la quale si bisogna la frequenza dei sacramenti e l'uso quotidiano dell'orazione mentale, della lettura spirituale e di altri esercizi devoti, senza i quali non può conservarsi lo spirito.
Tutte queste cose è difficilissimo, per non dire impossibile, ad esercitarle in mezzo ai rumori e disturbi del mondo. Le faccende della famiglia, i bisogni della casa, le lagnanze dei parenti, le liti, le persecuzioni, di cui abbonda il mondo, ti terranno così occupata la mente di pensieri e di timori, che appena, e distrattamente, la sera potrai raccomandarti a Dio. Vorresti pregare, leggere un libro spirituale, comunicarti spesso, visitare ogni giorno il sacramento dell'altare; ma tutto ti sarà impedito dagli affari del mondo, e quel poco che farai tutto sarà imperfetto, perché fatto in mezzo a mille distrazioni e freddezze di spirito. Quindi sarà sempre inquieta la tua vita e più inquieta sarà la tua morte.
Da una parte non mancheranno gli amici del mondo di metterti in timore di abbracciar la vita religiosa, come dura e tormentosa. Dall'altra parte il mondo ti offrirà spassi ed una vita contenta; bada bene e non ti far ingannare. Sii persuasa che il mondo è un traditore che promette e non mantiene.
Esso offre tutti questi beni terreni; ma anche se te ne dà, potrà mai darti la pace dell'anima? No, solo Dio può darti la vera pace. L'anima è creata solo per Dio, per amarlo in questa vita e goderlo nell'altra; e perciò solo Dio può contentarla. Tutte le delizie e ricchezze della terra non possono dare la vera pace, anzi chi più abbonda di tali beni in questa vita, vive più tribolato ed afflitto.
 

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