• Discernimento vocazionale
Come faccio a conoscere la volontà di Dio su di me?
Devi pregare ogni giorno, chiedendo a Dio che ti
riveli quali sono i suoi piani su di te. Non
chiedere a te stesso
«Cosa voglio fare per la mia
vita ?» Questo è una domanda sbagliata! Invece,
dovresti pensare e chiederti
«Gesù, cosa vuoi che io
faccia?» Prova a cogliere alcuni segni che parlano
nella tua vita; confronta la tua vita, i tuoi
desideri e i tuoi timori con Padre spirituale, un
sacerdote o una religiosa che ti accompagni nel
discernimento...(è molto importante!)
Come fare un buon discernimento vocazionale?
Verifica se ciò che senti nel cuore è solo un pio
desiderio o una vera vocazione religiosa. Parlane
con un ottimo direttore spirituale, ma è molto
difficile trovarne uno davvero adatto a tale scopo.
Diceva San Francesco di Sales che solo uno su
diecimila ha le caratteristiche per poter svolgere
questo compito delicato. Se infatti un sacerdote non
è ricco di dottrina, carità e prudenza, c'è pericolo
nel farsi dirigere da lui. Ci sono ad esempio dei
preti che scoraggiano sempre i ragazzi
dall'abbracciare la vita religiosa. (Diceva
Sant'Alfonso Maria de Liguori che questi preti o
hanno ricevuto l'ordinazione sacerdotale senza avere
la vocazione, oppure non sanno cosa sia la
vocazione).
Dunque se non riesci a trovare un sacerdote che ti
ispiri fiducia e che abbia le caratteristiche adatte
per diventare il tuo direttore, vieni a conoscerci
per poter fare un'esperienza vocazionale di alcuni
giorni. Qui avrai la possibilità di confidarti con
la maestra delle novizie, che ti aiuterà a capire
qual'è la tua vocazione. Inoltre quando sarai in
silenzio nella cappella, potrai riflettere con calma
sullo stato di vita a cui il Signore ti chiama.
Coraggio, l'elezione dello stato di vita è una
scelta di fondamentale importanza, non arrenderti
difronte alle avversità, e continua sulla strada del
discernimento vocazionale.
Sulla terra non troverai mai nessun uomo che possa
amarti più di Gesù Cristo; perché nessuno si
lascerebbe inchiodare in Croce per amore.
Vocazione: come te ne accorgi?
Bisogna pregare molto e frequentare i sacramenti. E'
molto importante avere anche il parere di un buon
direttore spirituale. Però, diceva San Francesco di
Sales che sono in pochi ad avere le qualità
necessarie a svolgere un compito così delicato. Se
il direttore spirituale non è caritatevole, dotto e
prudente, è pericoloso affidargli la direzione della
propria anima.
In generale possiamo dire che la persona chiamata da
Dio alla vita religiosa, desidera realizzare
qualcosa di importante per sé e per la propria vita,
percepisce nel cuore che Dio le sta chiedendo
qualcosa in più, la vita normale che conduce le
piace, ma sente che in fondo le manca qualcosa.
E se poi mi accorgo che la mia non è una vera
vocazione?
Prima di pronunciare i voti perpetui passano molti
anni, in questo lungo periodo di prova se uno si
accorge di essersi sbagliato può tornare a casa
senza alcun problema.
Quando una persona ha dei dubbi sulla vocazione,
conviene confidarsi col proprio direttore spirituale
o con maestra delle novizie se è una novizia?
Una cosa molto importante appena si presentano alla
mente questi dubbi sulla vocazione è parlarne sia
con il direttore spirituale che guida la nostra
anima, sia con i superiori che nel caso di una suora
può essere la maestra delle novizie se è novizia o
la superiora se è già professa. È molto importante
anche perché se è una tentazione, solo parlandone
viene subito smascherata. Molti santi, tra i quali
Santa Teresa di Gesù Bambino, ebbero anche alla
vigilia della professione tentazioni terribili sulla
vocazione, ma non appena ne ebbero parlato con chi
le guidava svanirono! Purtroppo, il nemico ha la
faccia tosta di tentare anche religiosi con 50 anni
di vita religiosa, incredibile! Perciò bisogna stare
sempre vigili perché lui non va mai in vacanza e
purtroppo neanche in pensione!
Come scegliere un sacerdote da cui farsi guidare
nella direzione spirituale?
Quando vai a confessarti, se vedi che il sacerdote è
dotto, caritatevole e prudente, allora, dopo aver
detto i peccati, puoi cominciare a parlargli (sempre
rimanendo nel confessionale) dei temi spirituali che
ti stanno a cuore, e confidargli ciò che ritieni
opportuno. Se dopo esserti confidata con lui varie
volte, vedi che quel sacerdote ha risolto i tuoi
problemi spirituali e ti ha dato buoni consigli che
ti hanno fatto fare progressi nella vita spirituale,
allora puoi dirgli che vuoi sceglierlo come tuo
direttore spirituale. Se invece noti che la
direzione spirituale di un sacerdote è inutile o
dannosa, allora puoi tranquillamente sostituirlo con
un nuovo direttore.
Circa l'elezione del direttore spirituale posso
dirti che è di fondamentale importanza che sia una
persona che ispiri fiducia, altrimenti la direzione
diventa inutile. Non bisogna proporre subito al
sacerdote scelto, che sia lui ad essere il proprio
direttore. Conviene prima provarlo per un certo
periodo di tempo per vedere se ascoltando i suoi
consigli si fanno progressi nella vita spirituale.
Bisogna cambiare padre spirituale se ci si accorge
che la direzione è inutile o dannosa. È inutile
quando non si sente fiducia nei suoi confronti,
oppure se lui non corregge i nostri difetti, non ci
stimola sulla strada della perfezione cristiana, non
ci aiuta a risolvere i nostri problemi, non dimostra
di essere molto interessato alla nostra
santificazione, ecc.
La direzione spirituale diventa addirittura dannosa
se ci rendiamo conto che il direttore non è
sufficientemente istruito, prudente e caritatevole;
se tollera le nostre mancanze, o se vede le cose da
un punto di vista troppo naturale e umano; se
durante la direzione perde tempo parlando di cose
frivole e totalmente estranee alla vita spirituale;
se cerca di imporre pesi troppo pesanti; se i suoi
consigli ci fanno regredire, anziché avanzare sulla
strada della perfezione cristiana.
È molto importante vedere se ti tratta in modo
caritatevole e paterno. Senza carità è difficile
avere la fiducia necessaria per aprirgli il cuore e
parlargli con franchezza.
Posso essere felice se non seguo ciò che Dio ha
pianificato per me?
Se non segui ciò che Dio ha pianificato per te, puoi
ottenere un basso livello di felicità vera in questo
mondo e non potrai mai essere così felice come
avresti potuto esserlo, se tu avessi scelto di
seguire la tua vocazione. Per questo è molto
importante che tu la scopra e la segua attentamente.
La vocazione è la decisione più importante che
prenderai in tutta la tua vita. Certamente, ci sono
prove e difficoltà in ogni vocazione. Diventare
suora non toglie tutta la sofferenza dalla vita. Ma
c’è grande gioia nel consacrare la propria vita a
Gesù. Siamo chiamati ad amare e a servire, perché
servire è la manifestazione più immediata
dell’amore.
Dio può chiamare alla vita consacrata anche anime
che hanno commesso dei peccati mortali nella vita
passata, ma si sono pentite?
Nessuna persona è chiamata allo stato religioso per
meriti acquisiti, ma solo per pura bontà di Dio, il
quale elargisce i suoi doni con infinita sapienza.
Il fatto che in passato si sono commessi dei peccati
gravi, non deve farci demoralizzare. Ormai quelle
colpe sono state cancellate per sempre dal Sangue di
Cristo nel momento in cui abbiamo ricevuto
l'assoluzione sacramentale. Ora siamo delle persone
diverse dal passato.
Inoltre non esiste nessuna creatura al mondo degna
di ricevere il dono della vocazione alla vita
religiosa, se anche una persona avesse commesso
peccati mortali in una vita precedente alla
conversione, se veramente crede alla Misericordia di
Dio, sa bene che attraverso un sincero pentimento
con il proposito di non peccare più, si riceve il
perdono dei peccati attraverso il Sacramento della
confessione. È una tentazione e anche mancanza di
umiltà credere che non possiamo ricevere questo dono
da parte di Dio, forse che il Creatore non conosce
bene l'anima che ha creato? Non si sarà mica
sbagliato? È una bella presunzione da parte nostra
credere di avere il giusto criterio per giudicare le
scelte di Dio. Credo che quando si riceve un dono si
debba solo ringraziare, e nel caso della vocazione
direi che non basterà l'eternità per ringraziare.
Certo quando si è stati bravi è facile lasciarsi
amare, ma quando si è stati tanto cattivi è
veramente umiliante essere amati malgrado tutto.
Allora, basta ragionare e guardare al passato,
bisogna fare un grande atto di umiltà e accettare
con fede questo immenso dono che il Signore fa a chi
vuole Lui, secondo i Suoi criteri e non i nostri,
grazie a Dio!
Posso farmi santa anche restando nel mondo?
Certo, potresti, ma è difficile; e se sei siete
stata veramente chiamato da Dio allo stato
religioso, e vuoi restare nel secolo, è moralmente
impossibile; perché ti mancheranno quegli aiuti che
Dio ti aveva preparati nella religione, e priva di
quelli non ti salverai.
Per farsi santo bisogna adoperare i mezzi
[spirituali], la lontananza delle occasioni cattive,
il distacco dai beni della terra, la vita raccolta
con Dio: per mantener la quale si bisogna la
frequenza dei sacramenti e l'uso quotidiano
dell'orazione mentale, della lettura spirituale e di
altri esercizi devoti, senza i quali non può
conservarsi lo spirito.
Tutte queste cose è difficilissimo, per non dire
impossibile, ad esercitarle in mezzo ai rumori e
disturbi del mondo. Le faccende della famiglia, i
bisogni della casa, le lagnanze dei parenti, le
liti, le persecuzioni, di cui abbonda il mondo, ti
terranno così occupata la mente di pensieri e di
timori, che appena, e distrattamente, la sera potrai
raccomandarti a Dio. Vorresti pregare, leggere un
libro spirituale, comunicarti spesso, visitare ogni
giorno il sacramento dell'altare; ma tutto ti sarà
impedito dagli affari del mondo, e quel poco che
farai tutto sarà imperfetto, perché fatto in mezzo a
mille distrazioni e freddezze di spirito. Quindi
sarà sempre inquieta la tua vita e più inquieta sarà
la tua morte.
Da una parte non mancheranno gli amici del mondo di
metterti in timore di abbracciar la vita religiosa,
come dura e tormentosa. Dall'altra parte il mondo ti
offrirà spassi ed una vita contenta; bada bene e non
ti far ingannare. Sii persuasa che il mondo è un
traditore che promette e non mantiene.
Esso offre tutti questi beni terreni; ma anche se te
ne dà, potrà mai darti la pace dell'anima? No, solo
Dio può darti la vera pace. L'anima è creata solo
per Dio, per amarlo in questa vita e goderlo
nell'altra; e perciò solo Dio può contentarla. Tutte
le delizie e ricchezze della terra non possono dare
la vera pace, anzi chi più abbonda di tali beni in
questa vita, vive più tribolato ed afflitto.